Congettura di Collatz – un metodo grafico per svolgere il suo algoritmo

Congettura di Collatz – un metodo grafico per svolgere il suo algoritmo

In appendice un teorema per mostrare la limitatezza dei tratti di crescita nell’algoritmo legato alla Congettura di Collatz

di Oreste Caroppo

 

Un metodo grafico per l’algoritmo della Congettura di Collatz da Oreste Caroppo.

 

Abstract

Proporremo qui un metodo grafico per lo svolgimento dell’algoritmo che è alla base della famosa Congettura di Collatz.

 

Premessa

La Congettura non ancora dimostrata nella sua verità o falsità riguarda il seguente algoritmo:

si prenda un intero positivo n

ora se n = 1, l’algoritmo termina

in caso contrario n può essere o pari, o dispari e diverso da 1

se n è pari, si divide n per due

altrimenti se n è dispari diverso da 1, si moltiplica n per 3 e si aggiunge 1.

A questo punto si riparte in loop con l’algoritmo utilizzando il nuovo numero intero ottenuto come nuovo valore di n.

La Congettura di Collatz asserisce che questo algoritmo giunge sempre a termine, indipendentemente dal valore di partenza, pertanto in un numero finito di cicli.

Vediamo nell’immagine di seguito un diagramma di flusso (flow chart) per il semplicissimo algoritmo della Congettura di Collatz:

 

Diagramma di flusso (flow chart) per l’algoritmo della Congettura di Collatz – immagine dal sito web https://www.valcon.it/pascal/congettura-di-collatz/

 

La ricerca di un metodo grafico

Ora possiamo osservare che quando n dispari 3n+1 sarà sempre un numero pari quindi un numero su cui l’algoritmo farà sì che si proceda a dividerlo per 2, per cui possiamo riformulare equivalentemente l’algoritmo della Congettura dicendo che “se n è dispari diverso da 1, si moltiplica n per 3 si somma 1 e si divide tutto per due: 3n/2+1/2”

Per tentare di sviluppare una procedura grafica per svolgere l’algoritmo riformuliamo l’algoritmo in questo modo equivalente, sostituendo anche il simbolo x al simbolo parametrico n:

Se x è pari, passiamo al numero: x-x/2

Se x è dispari e diverso da 1, passiamo al numero: x +x/2+1/2

Rispetto a x adesso possiamo dire equivalentemente che nel caso di x pari dobbiamo sottrarre a x la quantità x/2, mentre nel caso di x dispari maggiore di 1 dobbiamo aggiungere la quantità x/2+1/2.

A questo punto passiamo su un piano cartesiano e rappresentiamo le funzioni

y = x/2  che è una retta che indichiamo in verde

y = x/2+1/2   che è una retta che indichiamo in rosso

Per ogni punto pari sull’asse delle ascisse indichiamo il punto corrispondente di pari ascissa sulla retta verde, mentre per ogni punto dispari indichiamo il punto corrispondente di pari ascissa sulla retta rossa. Ora congiungiamo alternativamente da destra a sinistra i punti sulle due rette con dei segmenti neri ottenendo la regolare spezzata nera che vediamo nel grafico.

 

Congettura di Collatz, metodo grafico di Oreste Caroppo, base grafica.

 

A questo punto è facile capire che partendo da un qualsiasi punto intero positivo n=x maggiore di 1 sull’asse delle ascisse possiamo applicare l’algoritmo procedendo graficamente in questo modo: da tale punto con un segmento verticale si sale fino ad intercettare la spezzata e pertanto fermandosi sulla retta verde se n è pari, sulla retta rossa se n è dispari. Se tale punto della spezzata è una cuspide rivolta verso l’alto, condizione che corrisponde a n dispari, allora ci muoveremo scendendo lungo un segmento inclinato di 45° verso destra (la destra di chi guarda il piano cartesiano) sino ad intercettare l’asse delle ascisse, viceversa se tale punto della spezzata è una cuspide rivolta verso il basso, condizione che corrisponde a n pari, allora ci muoveremo scendendo lungo un segmento sempre inclinato di 45° ma questa volta verso sinistra (la sinistra di chi guarda il piano cartesiano) sino ad intercettare l’asse delle ascisse. Non è difficile dimostrare che tale nuovo punto intercettato in tal modo sull’asse delle ascisse avrà proprio ascissa corrispondente al nuovo numero intero positivo da cui ripartire nell’algoritmo se diverso da 1, e quindi equivalentemente sarà il nuovo punto da cui ripartire (se di ascissa diversa da 1) nel metodo grafico qui esposto. Discendere lungo rette inclinate di 45° gradi nel modo detto equivale se si procede verso destra ad aggiungere ad x l’ordinata del punto corrispondente sulla spezzata, mentre se si procede verso sinistra equivale a sottrarre ad x l’ordinata del punto corrispondente sulla spezzata.

Di seguito vediamo solo un esempio con l’applicazione di questo metodo grafico per l’algoritmo al numero n = 7:

 

Congettura di Collatz, metodo grafico di Oreste Caroppo, caso del numero 7.

 

E notiamo come dopo vari passaggi seguendo, a partire dal punto 7 sull’asse delle ascisse, la spezzata del medesimo colore e indicata nel suo verso di percorrenza dalla freccia rossa, si perviene al punto 1 sull’asse delle ascisse terminando così l’algoritmo e verificando così graficamente la conferma della Congettura per il numero scelto per questo esempio.

Possiamo osservare anche che perché la Congettura sia verificata non è necessario proseguire graficamente fino a giungere a 1 ma basta raggiungere sull’asse delle ascisse un qualsiasi punto di ascissa pari ad una potenza del 2, infatti per ogni potenza del 2 la Congettura sappiamo che è soddisfatta in quanto l’algoritmo comporta l’applicazione ad essa di una successione di divisioni per 2 un numero di volte pari all’esponente intero positivo di quella potenza fino a giungere proprio ad 1.

Questa dell’approdo nell’algoritmo ad un numero potenza di 2 non è una condizione solo sufficiente per la verifica della Congettura per numeri più grandi di 1, ma anche una condizione necessaria, in quanto almeno si deve passare dal punto di ascissa 2 (quindi la potenza di 2 con esponente 1) per terminare l’algoritmo.

 

Congettura di Collatz, metodo grafico di Oreste Caroppo, le potenze del 2.

 

Nella immagine sopra abbiamo rimarcato l’aspetto grafico dell’algoritmo che verifica la Congettura di Collatz per le potenze del 2.

 

   Oreste Caroppo           novembre 2023

 

APPENDICE 

Teorema di Caroppo sulla Congettura di Collatz

“Dimostrazione della limitatezza nell’applicazione dell’Algoritmo di Collatz dei possibili tratti crescenti”

Nota: il teorema e le considerazioni qui esposte sono state sviluppate nottetempo tra il 24 e il 25 gennaio 2024 praticamente nel letto durante un incipiente stato influenzale.

Ci vogliamo concentrare qui nell’analisi dei possibili tratti di crescita dell’algoritmo legato alla Congettura di Collatz (che chiameremo qui talvolta Algoritmo di Collatz), pertanto consideriamo la sua applicazione sui numeri dispari

Partiamo da un qualsiasi numero dispari q, esso si potrà sempre scrivere come

q=2n+1   con n numero naturale (includendo anche la possibilità che sia zero),

applicando l’algoritmo abbiamo visto si approda a 3q+1, che essendo però sempre numero pari conduce nell’algoritmo a (3q+1)/2, che possiamo scrivere sostituendo l’espressione di q come (3(2n+1)+1))/2=3n+2

(quando in questa appendice parliamo di applicazione dell’algoritmo della Congettura di Collatz ai dispari sottintenderemo sempre l’insieme dei due passaggi sopra esposti)

Quindi da

2n+1   arrivo a   3n+2

A questo punto ci concentriamo su 3n+1 per il quale non si può sapere a priori, per n generico, se è pari o dispari e valutiamolo a seconda di n, distinguiamo il caso di n pari e quello di n dispari.

Se n pari si potrà scrivere n come n=2m con m numero naturale (includendo anche la possibilità che sia zero), da cui

3(2m)+2=6m+2   che è sempre pari per ogni valore di m, in tal caso termina, per il momento almeno, la crescita tramite l’algoritmo di Collatz.

Se n dispari si potrà scrivere n come n=2m+1 con m numero naturale (includendo anche la possibilità che sia zero), da cui

3(2m+1)+2=6m+5   che è sempre dispari per ogni valore di m

Essendo in tal caso dispari 6m+5 l’Algoritmo di Collatz prevede un passo crescente, rifacendo con 6m+5 i passaggi svolti prima per q otteniamo che da

6m+5   arrivo a   9m+8

A questo punto ci concentriamo su 9m+8 per il quale non si può sapere a priori, per m generico, se è pari o dispari e valutiamolo a seconda di m, distinguiamo il caso di m pari e quello di m dispari.

Se m pari si potrà scrivere n come m=2p con p numero naturale (includendo anche la possibilità che sia zero), da cui

9(2p)+8=18p+8   che è sempre pari per ogni valore di p, in tal caso termina, per il momento almeno, la crescita tramite l’algoritmo di Collatz.

Se m dispari si potrà scrivere m come m=2p+1 con p numero naturale (includendo anche la possibilità che sia zero), da cui

9(2p+1)+8=18p+17   che è sempre dispari per ogni valore di p

Essendo in tal caso dispari 18p+17  l’Algoritmo di Collatz prevede un passo crescente, rifacendo con 18p+17  i passaggi svolti prima per q otteniamo che da

18p+17   arrivo a   27p+26

A questo punto ci concentriamo su 27p+26 per il quale non si può sapere a priori, per p generico, se è pari o dispari e valutiamolo a seconda di p, distinguiamo il caso di p pari e quello di p dispari.

Se p pari si potrà scrivere p come p=2q con q numero naturale (includendo anche la possibilità che sia zero), da cui

27(2q)+26= 54q+26   che è sempre pari per ogni valore di q, in tal caso termina, per il momento almeno, la crescita tramite l’algoritmo di Collatz.

Se p dispari si potrà scrivere p come p=2q+1 con q numero naturale (includendo anche la possibilità che sia zero), da cui

27(2q+1)+26=54q+53   che è sempre dispari per ogni valore di p

Essendo in tal caso dispari 54q+53 l’Algoritmo di Collatz prevede un passo crescente, rifacendo con 54q+53 i passaggi svolti prima per q otteniamo che da

54q+53   arrivo a   81q+80

(…)

Possiamo allora generalizzare ed estrapolare delle formule generiche.

Prima qualche considerazione sui numeri dispari via via considerati.

Consideriamo i numeri naturali

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 …

Di questi soli i numeri naturali dispari

1 – 3 – 5 – 7 – 9 – 11 – 13 – 15 – 17 – 19 – 21 – 23 – 25 – 27 – 29 – 31…

Se li scriviamo come 2n+1 questi che seguono sono gli n corrispondenti a ciascuno di loro

0 -1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 6 – 7 – 8 – 9 – 10 – 11 – 12 – 13 – 14 – 15…

Di questi n abbiamo considerato solo quelli a loro volta dispari scrivibili come 2m+1 che sono

– -1 – – – 3 – – – 5 – – – 7 – – – 9 – – – 11 – – – 13 – – – 15…

(- -3 – – – 7 – – – 11 – – – 15 – – – 19 – – – 23 – – – 27 – – – 31…

vi corrispondono nella sequenza dei numeri dispari quelli indicati nella seconda fila sopra).

Questi sono gli m corrispondenti a ciascuno di loro

– -0 – – – 1 – – – 2 – – – 3 – – – 4 – – – 5 – – – 6 – – – 7…

Di questi m abbiamo considerato solo quelli a loro volta dispari scrivibili come 2p+1 che sono

– — – – – 1 – – – – – – – 3 – – – – – – – 5 – – – – – – – 7 …

(- — – – – 7 – – – – – – – 15 – – – – – – – 23 – – – – – – – 31…

vi corrispondono nella sequenza dei numeri dispari quelli indicati nella seconda fila sopra).

Questi sono gli p corrispondenti a ciascuno di loro

– — – – – 0 – – – – – – – 1 – – – – – – – 2 – – – – – – – 3 …

Di questi p abbiamo considerato solo quelli a loro volta dispari scrivibili come 2q+1 che sono

– — – – – – – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – 3 …

(- — – – – – – – – – – – – 15 – – – – – – – – – – – – – – – 31…

vi corrispondono nella sequenza dei numeri dispari quelli indicati nella seconda fila sopra).

e così via.

Ora generalizziamo ed estrapoliamo delle formule generiche.

Se un numero dispari di partenza può essere scritto come

2(… (2(2(2(2(2s+1)+1)+1)+1)+1) …)+1

con s numero naturale includendo la possibilità anche che s sia nullo

con una comparsa ricorsiva per k volte della forma 2n+1 allora esso sarà scrivibile anche come

(2^k)s+1+2+(2^2)+(2^3)+..+2^(k-1)

che possiamo anche riscrivere in maniera più compatta utilizzando la formula per il calcolo della somma di una progressione geometrica di ragione 2 come

(2^k)s+1+2+(2^2)+(2^3)+..+2^(k-1)= (2^k)s+2^(k)-1=(2^k)(s+1)-1

In tal caso l’Algoritmo di Collatz darà una sequenza ininterrotta di crescita in k step fino ad approdare al numero

(3^k)(s)+(3^k)-1=(3^k)(s+1)-1

Per ogni numero dispari, k sarà sempre un numero finito.

Facciamo degli esempi.

Nel caso di 3

3=2(1)+1  k=1 e s=1

Nel caso di 5

5=2(2)+1  k=1 e s=2

Nel caso di 7

7=2(3)+1=2(2(1)+1)+1  k=2 e s=1

Se q=2n+1 ed è esprimibile n=2m+1, m=(n-1)/2<n, quindi ad ogni passaggio abbiamo una diminuzione numerica q<p<m<n,

per cui essendo q finito anche k dovrà essere finito.

Dunque abbiamo ottenuto che tutti i numeri pari o dispari che siano della forma

(3^k)(s)+(3^k)-1

sono punti cui approda l’Algoritmo di Collatz dopo una sequenza di k passaggi tutti crescenti, a partire questi k passaggi finiti dal numero dispari

(2^k)s+1+2+(2^2)+(2^3)+..+2^(k-1)

Se s è pari la sequenza crescente si interrompe.

Se s è dispari la sequenza crescente continuerà oltre.

Nell’ipotesi che si abbia sempre dispari, essendo la sequenza possibile di k passaggi finita, alla fine si avrà s=0

Infatti solo quando s diventa pari a 0 si interrompe la crescita dei dispari nell’algoritmo di Collatz e da lì al successivo si approda ad un numero pari.

L’ultimo numero dispari della serie crescente sarà con s=0

(3^k)-1

per un numero dispari di partenza pari a

1+2+(2^2)+(2^3)+..+2^(k-1)

Ad esempio se parto dal numero dispari 7 nell’Algoritmo di Collatz, al primo passaggio arrivo a 11, k=1

7=2n+1=2*3+1    n=3

n=2*1+1    m=1

m=2*0+1   p=0

al secondo passaggio k=2

approdo a 17

al terzo passaggio k=3

approdo al numero 26 e sono giunto al numero pari

———-

Sappiamo invece che numeri pari del tipo

(2^k)s con s numero naturale

convergono sino a s in k passaggi.

Questi sono due casi estremi di divergenza e convergenza su cui ragionare nello studio della Congettura di Collatz.

———-

Qui anche per dare un senso alle sequenze di numeri sopra esposte osserviamo che un numero dispari, se nell’Algoritmo di Collatz non fa approdare ad un pari, allora sarà un dispari di posizione dispari tra i numeri dispari ordinari in sequenza crescente. Se proseguendo l’algoritmo fa approdare ancora ad un dispari, allora il numero dispari di partenza considerato sarà di posizione dispari tra i numeri dispari già di posizione dispari tra i numeri dispari ordinari in sequenza crescente. E così via eventualmente ma fino ad un numero finito di volte.

Possiamo parlare di numeri dispari di ordine di disparità maggiore. Maggiore è questo ordine di disparità tanto maggiore sarà il k corrispondente, maggior la sequenza crescente di numeri dispari data in loro corrispondenza dall’Algoritmo di Collatz.

k possiamo farlo corrispondere proprio all’ordine di disparità.

Per 7 ad esempio avevamo un k=3 ed in effetti 7 è nella sequenza dei dispari, dove almeno k=1, lo vediamo sopravvissuto nella sequenza dei dispari di posizione dispari per i quali almeno k=2, e infine nella sequenza dei dispari di posizione dispari nella sequenza dei dispari di posizione dispari, per i quali almeno k=3, sparisci infine dalla sequenza ulteriore di posizione dispari in poi.

Abbiamo visto invece come sopravvive il numero dispari 15 nella sequenza successiva in cui era scomparso il 7, per cui 15 ha almeno k=4.

Facciamo degli ultimi esempi di calcolo per il 15

15=2(7)+1=2(2(3)+1)+1=2(2(2(1)+1)3)+1)+1=2(2(2(2(0)+1)+1)3)+1)+1

Per 15 quindi è esattamente k=4

Applicando l’Algoritmo di Collatz arrivo a 80 in 4 step tutti crescenti.

Idem applicando le formule sopra trovate (3^k)-1=3^4-1=80

Interessante allora considerare i numeri dispari

1+2+(2^2)+(2^3)+..+2^(k-1)

1, 3, 7, 15, 31, …

1, 2, 3, 4, 5, …

i k corrispondenti

2, 8, 26, 80, 242, 728, 2186, …

i numeri (3^k)-1 di approdo nella crescita dell’Algoritmo di Collatz in loro corrispondenza

che divisi per 2 danno

1, 4, 13, 40, 121, 364, 1093, …

Ne deduciamo che ((3^k)-1)/2 è dispari per i k dispari

Abbiamo così una stima della massima possibile crescita immediata della sequenza nell’Algoritmo di Collatz per un numero dispari, che non può essere un numero di step volte superiore al k suo proprio o del numero dispari che lo segue della sequenza sopra considerata 1, 3, 7, 15, 31, …

 

   Oreste Caroppo           gennaio 2024

 

 

 

“E se la Congettura forte di Goldbach fosse semplicemente falsa?!” da uno studio di Oreste Caroppo

E se la Congettura forte di Goldbach fosse semplicemente falsa?!

In questo articolo scopriremo dei casi in cui la soddisfazione della Congettura forte è implicata da semplici circostanze combinatorie dipendenti dalla distribuzione dei numeri primi e faremo delle valutazioni statistico-probabilistiche sulla sua non validità per tutti i numeri pari

Dalle speculazioni di

Oreste Caroppo

 

 

Se nessuno è mai riuscito a dimostrare che

la Congettura forte di Goldabach è vera,

forse ciò è semplicemente perché essa è falsa!

Abstract

In matematica la Congettura forte di Goldbach è uno dei più vecchi problemi irrisolti nella Teoria dei Numeri. Essa afferma che ogni numero pari maggiore di 2 può essere scritto come somma di due numeri primi (che possono essere anche uguali tra loro); ma resta ad oggi una congettura, cioè un enunciato né dimostrato né smentito.

In questo articolo scopriremo per quali numeri naturali la soddisfazione della Congettura è implicata da semplici circostanze combinatorie dipendenti dalla distribuzione dei numeri primi, una dimostrazione matematica in tal caso della sua validità partendo da osservazioni più generali e basilari, da una proprietà di quei numeri pari correlata al numero cumulativo di numeri primi più piccoli del numero pari considerato, non quindi tramite ricerca e verifica separatamente della sua soddisfazione per ciascuno di questi numeri pari.

Il procedimento seguito permetterà anche di stimare una probabilità per tutti gli altri numeri pari che la Congettura forte di Goldbach non sia soddisfatta. Scopriremo come inizialmente (cioè per numeri pari piccoli) questa probabilità è estremamente bassa, per poi portarsi, come dimostreremo con valutazioni analitiche, verso valori più alti, tendenti a 1 via via che si passa a numeri pari estremamente grandi. Motivo per cui questo approccio probabilistico ci suggerisce che, sebbene per grandissimi numeri pari sempre più grandi la probabilità che sia verificata la Congettura diventa sempre più bassa, è ben possibile che invece, per i numeri pari sottoposti ad oggi a verifica della Congettura, questa si sia rivelata sempre soddisfatta semplicemente perché numeri ancora relativamente troppo piccoli per i quali le probabilità di non verifica della Congettura sono irrisorie.

 

Cliccando qui potete scaricare il PDF con l’intero articolo: PDF

E’ anche scaricabile da Academia.edu a questo link.

 

 

Oreste Caroppo                                                       Italia, settembre 2023

La “Scala degli Dei” che risolve l’immenso arcaico enigma dei Numeri Primi!

La Scala degli Dei
la Matrix universale dei Numeri
il regolare Schema da cui discendono tutti i Numeri Primi

di Oreste Caroppo

la-scala-degli-dei-foto-di-oreste-caroppo

Ho esposto qui, nelle pagine di questo pdf, quella che è stata una personale straordinaria scoperta: lo schema regolare e semplicissimo, la legge matematica quindi, che genera e permette di ottenere con precisione assoluta tutti i Numeri Primi, facendo comprendere il perché della loro solo apparentemente anomala distribuzione tra i numeri naturali; una distribuzione che sino ad oggi pareva come non avere alcuna deterministica regolarità, oggi scopriamo invece da quale altissima regolarità è implicata, da dove è originata e discende.

Nel testo anche l’emozionato racconto di questa avventura di scoperta indipendente.

Grazie a questo schema deterministico, che permette anche metodi grafici semplicissimi per la fattorizzazione dei numeri naturali e dunque per sviluppare algoritmi per test di primalità e per la fattorizzazione dei numeri naturali, mi è stato possibile anche applicare la teoria stocastica per valutazioni sui grandi numeri, giungendo così analiticamente alla dimostrazione della importante “Congettura di Gauss” in merito alla probabilità che ha un numero naturale di essere primo o meno, e quindi pervenendo di conseguenza in tal modo alla dimostrazione limpida del Teorema dei Numeri Primi. Un approccio nuovo e più “naturale”, senza artifici, che permetterà anche nuovi approfondimenti sui Numeri Primi Gemelli e fornirà metodi grafici rapidissimi e semplici, di interesse anche in seno alla famosa Congettura di Goldbach, per ottenere per ogni numero naturale tutte le coppie di numeri primi che danno quel numero come loro somma.

Un panorama nuovo e a cielo terso sul paesaggio dei Numeri Primi.
È questa scoperta l’agognato e a lungo ricercato “Santo Graal” della Teoria dei Numeri!

CLICCA QUI PER LEGGERE IL PDF INTERO

con le nuove eccezionali scoperte sui Numeri Primi  

Enigma Numeri Primi: eccezionalmente svelato il loro sin ad oggi impenetrabile mistero!
Scoperta la legge deterministica, lo schema regolarissimo che ne implica la loro solo apparentemente “strana” collocazione in seno ai numeri naturali, e dimostrata, grazie a questa scoperta, la ragione della fondatezza della Congettura di Gauss, che è alla base del Teorema dei Numeri Primi, concernente la probabilità di un numero naturale di essere numero primo, probabilità correlata alla densità dei numeri primi in seno ai numeri naturali.

In merito alla distribuzione dei numeri primi in seno ai numeri naturali, correntemente ritenuta priva di alcuna regolarità, non si poteva chiedere alla Natura una legge-schema più regolare e più elegante, (dalla quale tale distribuzione potesse essere originata), dello Schema dei Numeri Primi da cui discende con esatta precisione matematica la posizione di ciascun numero primo in seno ai numeri naturali; Schema che, oggi finalmente scoperto, qui per la prima volta con grande piacere divulghiamo.

Gli studi raccolti in questo PDF e tutte le loro considerazioni sono state sviluppate nel mese di ottobre 2016, stesso mese di stesura del lavoro. Il successivo mese di novembre invece è stato dedicato, anche grazie al coinvolgimenti di amici studiosi di matematica ed informatica, alla ricerca in letteratura e in rete a livello internazionale di quanto già altri studiosi avessero eventualmente conseguito in merito ai medesimi nuovi concetti matematici indipendentemente sviluppati-scoperti nelle mie ricerche, anche se ancora magari non ampiamente diffusi e conosciuti a livello mondiale.

Con nostra grande sorpresa, sorpresa soprattutto per la non ampia diffusione in questi anni di questi risultati, è stato possibile scoprire come lo straordinario Schema scoperto, la Matrix dei Numeri, che non aveva ancora un nome prima del mio studio, è comparso più volte nella letteratura matematica.
Per il suo studio più approfondito, in particolare, fondamentali le ricerche dello studioso Jeffrey Ventrella nato negli Stati Uniti nel 1960 in Richmond Virginia, il quale, siamo venuti a conoscenza, ha prodotto un interessante studio esposto in questo sito web link http://www.divisorplot.com (da cui si può accedere tramite il menù ai vari paragrafi); studio dal sotto-titolo “Prime Numbers are the Holes in Complex Composite Number Patterns“, presentato nell’ottobre del 2007 nell’ “International Conference on Complex Systems in Boston“.
Cambiano i nomi con cui si son indicati gli strumenti e i modelli scoperti, ma non c’è dubbio si tratta sempre proprio della nostra Matrix dei Numeri!
Si usa il piano complesso di Gauss dove si rappresentano le parti reali e immaginarie dei numeri complessi come coppie di coordinate, motivo per cui il piano di Gauss dei numeri complessi coincide di fatto con il piano cartesiano che è stato quello utilizzato nel mio studio in PDF per la Matrix dei Numeri. Cambia qualche notazione, il modo di indicare talvolta i punti della speciale puntinatura, il verso positivo nei grafici di Ventrella adottato per l’asse delle ordinate è rivolto verso il basso, nel mio studio invece è rivolto verso l’alto, ma la sostanza non cambia.
Il caso di convergenza scientifica nel verso delle medesime scoperte e approfondimenti è impressionante, stesse scoperte e persino stesse riflessioni, anche filosofiche, indotte da quelle scoperte.
Ventrella ha notato ad esempio, così come me, la similitudine tra la struttura della speciale puntinatura nello Schema per lo zero e quella per i fattoriali, e innumerevoli altre convergenze osservative.
Del resto, animati dalle stesse curiosità, abbiamo scoperto indipendentemente lo stesso mondo matematico della Matrix, forse partendo da punti diversi come si comprende dal racconto della mia scoperta nel mio PDF, dove studiavo i numeri primi anche come somma di due numeri naturali addendi, giungendo a quello che ho chiamato, nel mio PDF, Teorema-1, mentre Ventrella sviluppa subito, per lo meno nel suo studio divulgato sul web, quella che io ho battezzato la Matrix, secondo quello che chiamo Teorema-2, e infatti esattamente con le medesime immagini suggestive egli descrive i numeri primi come “vuoti” verticali nella speciale puntinatura.
Stesse suggestioni sull’ordine scoperto in tal modo nei numeri primi come una sorta di “musica dei numeri primi”, sulla riflessione filosofica dell’ordine che pare emergere dal caos (e viceversa), sull’integrazione all’interno dello Schema dei Numeri Primi del Crivello di Eratostene e del Crivello geometrico di Yuri Matiyasevich e Boris Stechkin, stesse riflessioni sulla natura fisica ispirate da quanto scoperto, ecc. ecc. ecc.

Ventrella soddisfa poi ancor di più con il suo studio quelli inviti ad un ulteriore esplorazione della Matrix, anche con l’uso del computer per visionarne porzioni maggiori, che io auspicavo nel mio studio; con l’uso anche proprio del computer, che Ventrella ha utilizzato, egli ha scoperto ad esempio interessanti strutture curve paraboliche di raggruppamento dei punti della speciale puntinatura della Matrix (secondo parabole con asse parallelo a quello delle ascisse e concavità rivolta verso l’asse delle ordinate), e non solo, anche estendendo le ricerche nel verso di possibili strutture a comportamenti frattali proprio come io auspicavo. Indubbiamente questo Schema, la Matrix, è la chiave di comprensione di tantissimo in merito ai numeri.

Non è la prima volta che questo avviene nella storia della Scienza, le convergenze indipendenti di scoperta in contemporanea, come in tempi e/o luoghi differenti, le riscoperte indipendenti di medesime verità, strutture, proprietà, strumenti son eventi diffusissimi nella storia dell’umanità, e son anche la ulteriore conferma della validità e fondatezza delle Verità scoperte, anche se ad esse si giunge da percorsi differenti. Ancor di più questa convergenza delle mete, dei punti di arrivo, accidentali da serendipity o animate da medesime curiosità, sottolineano quanto importante e fondamentale sia, nel nostro caso specifico, la Matrix dei Numeri.

Il primato della scoperta della Matrix dei Numeri, lo Schema dei Numeri Primi, lo stesso Ventrella ci informa come non sia neppure facilmente assegnabile in termini di storia della matematica, egli scrive infatti nel suo sito web che ha trovato lo Schema quando era ragazzo e che non ha un nome, – nel mio lavoro però l’ho con abbondanza di nomi battezzato – e che comunque esso è apparso varie volte nella letteratura, (“The graph I discovered when I was young doesn’ t appear to have a name, even though small versions of it have appeared at various times in the literature.” Jeffrey Ventrella). Egli quindi non presenta la sua personale scoperta indipendente dello Schema come una sua primogenitura dello stesso, lui fa una serie di osservazioni su questo e altri “pattern“, modelli che presenta e che ha studiato in maniera più approfondita.

Ventrella scrive ancora “Since publishing the web site on divisorplot.com, many fellow prime number pattern explorers have contacted me, and some of their findings are shared in this book. David Cox published similar findings in 2008, in a paper called Visualizing the Sieve of Eratosthenes.

Ecco l’articolo dello studioso David N. Cox, ed anche un software, link http://www.guffy.net/sieve/ (articolo pubblicato anche sulla rivista AMS – American Matematican Society, nel magio 2008 link: http://www.ams.org/notices/200805/, e http://www.ams.org/notices/200805/tx080500579p.pdf ).
Cox parla dello Schema come di una visualizzazione del Crivello di Eratostene (“Visualizing the Sieve of Eratosthenes“), ritengo comunque sbagliato considerarlo come limitato al Crivello di Eratostene, Crivello che ne è solo semmai, come ho mostrato, una sua parte, concettualmente parlando.
Cox cita questo libro del ’97 nei riferimenti al suo articolo “Mathematics: From the Birth of Numbers – A gently guided, profusely illustrated Grand Tour of the world of mathematics.This extraordinary work takes the reader on a long and fascinating journey” link: http://www.barnesandnoble.com/w/mathematics-jan-gullberg/1103810705.
Inoltre in questo articolo link: http://www.guffy.net/sieve/thoughts.html, in fondo, Cox parla anche anche della probabilità di un numero naturale di essere un numero primo, la formula che ottiene è praticamente quella che ho ottenuto io indipendentemente dallo studio dello Schema e che ho chiamato nel mio scritto “Formula Esatta per il calcolo della probabilità di un numero naturale di essere un numero primo”; formula che mi ha permesso di giungere alla dimostrazione della validità della approssimante Congettura di Gauss e quindi del Teorema dei Numeri Primi.

Sono stato quindi testimone in prima persona del fenomeno della convergenza della scoperta nelle Scienze, e in particolar modo in questo caso nel campo della Matematica a conferma della granitica solidità delle sue verità, che si possono magari cognitivamente ignorare ma quando invece osservate non possono che mostrarsi, sebbene in tempi e/o luoghi e uomini diversi, sempre nello steso modo!

L’ integrazione dei tre studi sulla Matrix dei Numeri, quello di Ventrella, quello di Cox e ora questo mio personale di Caroppo (che si spinge anche fino a scoprire la possibilità di utilizzare la Matrix per trovare, con semplici metodi grafici, persino tutte le coppie di numeri primi la cui somma dà il numero naturale generico preso in considerazione e dove in appendice si introduce e definisce anche lo strumento dei cosiddetti “Triangoli di Caroppo”), studi che, tutti, qui in link, abbiamo raccolto, permettono un approfondimento notevole di innumerevoli aspetti della Matrix dei Numeri; Schema tanto importante che non gli faceva giustizia fino ad oggi non avere un nome preciso di battesimo qualificante della sua giustamente superba importanza.

Tempo dopo ho scoperto in rete anche questo video qui visibile su YuoTube, al link: https://www.youtube.com/watch?v=1R45kaZsjhY, pubblicato online il 24 settembre 2014, e in cui leggiamo a commento “Metodo manuale e semplice per trovare i numeri primi, composti e i primi dei composti. Variante del crivello di Erastotene, metodo a ‘scala degli zeri’. Autore: Alessandro Cecchini 23.09.2014”. Dove l’autore italiano espone anch’egli proprio lo schema su piano cartesiano che permette di trovare come “zeri” i numeri primi al centro di questo mio lavoro.

Ci si sente come degli esoterici iniziati ad una grande sottesa verità per esser giunti indipendentemente alla scoperta del meraviglioso cosmo matematico della Matrix universale dei Numeri, di cui però oggi, con il contributo di tutti questi pitagorici iniziati, la comunità umana è venuta pienamente a conoscenza e a conoscenza delle sue grandi potenzialità e fonti di conoscenza e suggestiva ispirazione anche filosofica su tutta la Natura.

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APPENDICE AL PDF

L’USO DELLA MATRIX DEI NUMERI PER DETERMINARE GRAFICAMENTE SE UN NUMERO E’ PERFETTO

Teniamo conto che un numero naturale n si definisce “numero perfetto” quando esso è uguale alla somma di tutti i suoi divisori positivi incluso l’ 1 ed escluso se stesso n (cioè la somma di quelli che si chiamano i suoi divisori propri).

I numeri minori di tale somma sono detti “numeri difettivi”, quelli maggiori “numeri abbondanti”.

I primi due numeri perfetti più piccoli che si incontrano sono 6 e 28.

I divisori positivi di 6, escluso 6 stesso, sono (1,2,3), e infatti 6=1+2+3

I divisori positivi di 28, escluso 28 stesso, sono (1,2,4,7,14), e infatti 28=1+2+4+7+14

Ecco un metodo grafico che si serve della Matrix dei Numeri per caratterizzare un numero naturale n qualsiasi stabilendo se è perfetto, o abbondante, o difettivo.

Tenendo conto delle caratteristiche e delle proprietà della Matrix dei numeri, considerato un numero n con un certo numero divisori individuati dalle ordinate dei punti della puntinatura della Matrix intercettati dalla retta verticale passante per quel punto n sull’asse delle ascisse, affinché n sia perfetto deve accadere ciò che qui di seguito esporremo.

Si traccia a partire dal punto sull’asse delle ascisse di coordinate (n,0) un segmento lungo la retta verticale nel verso delle ordinate crescenti fino a che non si raggiunge il punto in cui essa interseca la retta orizzontale di intercetta verticale sull’asse delle ordinate y=1, cioè la retta di equazione y uguale al primo più piccolo divisore positivo di n, che è 1; quindi da tale punto di intersezione si traccia un segmento discendente lungo la retta inclinata di 45°, (quindi parallela alla bisettrice del I e III quadrante del piano cartesiano), fino al punto in cui essa interseca l’asse delle ascisse.

Quindi da questo punto di intersezione della retta inclinata con l’asse delle ascisse si risale verso l’alto lungo una retta verticale tracciando un segmento fino al suo punto di intersezione con la retta orizzontale di equazione questa volta y uguale al secondo in ordine crescente divisore positivo di n; da questo punto si ridiscende nuovamente tracciando un segmento lungo una retta inclinata sempre di 45° finché non si raggiunge il punto in cui essa intercetta l’asse delle ascisse.

E così via proseguendo con questa regola.

Giunti al punto emmesimo sull’asse delle ascisse, per la procedure seguita, la distanza tra tale punto e il punto di coordinate (n,0) di partenza, sarà pari alla somma dei primi m divisori positivi di n.

Pertanto iterando questo procedimento fino a giungere all’ultimo e quindi al più grande divisore positivo di n diverso da n, essendo n pari alla distanza del punto di coordinate cartesiane (n,0) dall’origine (0,0), se n è un numero perfetto alla conclusione di tale algoritmo si raggiungerà come ultimo punto sull’asse delle ascisse proprio l’origine, il punto di coordinate cartesiane (0,0),

altrimenti il raggiungimento di un punto diverso da questo, quindi ad ascissa diversa da zero, vorrà significare che il numero n non è un numero perfetto.

In particolare poi in questo secondo caso

se l’ ultimo punto intercettato sull’asse delle ascisse avrà ascissa positiva, la sua distanza dal punto di coordinate (n,0) sarà minore di n, quindi il numero n sarà un numero abbondante;

se l’ ultimo punto intercettato sull’asse delle ascisse avrà ascissa negativa, la sua distanza dal punto di coordinate (n,0) sarà maggiore di n, quindi il numero n sarà un numero difettivo.

METODO GRAFICO TRAMITE LA MATRIX DEI NUMERI PER OTTENERE LA SOMMA DI NUMERI INTERI

Si può anche estrapolare da quanto esposto un metodo grafico che utilizza la Matrix dei Numeri, più in generale, il piano cartesiano, per trovare la somma di un qualsivoglia numero di numeri naturali; in tal caso opportuno partire dall’origine e indicare sull’asse delle ordinate i punti corrispondenti, non questa volta ai divisori di un numero da sommare, ma bensì agli addendi di cui si vuole ottenere la somma, e in questo caso discendendo volta per volta lungo la retta parallela alla bisettrice del II e IV quadrante. L’ ascissa dell’ ultimo punto ottenuto in questo modo sull’asse delle ascisse corrisponderà alla somma aritmetica degli addendi stabiliti.

Si può anche fare la somma algebrica di numeri interi se per i numeri negativi si sale invece lungo la retta inclinata parallela alla bisettrice del II e IV quadrante fino a raggiungere l’asse delle ascisse.

Come metodo grafico è generalizzabile teoricamente anche alla somma dei numeri reali.

ULTERIORI DETTAGLI SULLA MATRIX DEI NUMERI

-) Dagli studi sulla Matrix dei Numeri osserviamo che partendo in via costruttiva da 1 (o da zero che dir si voglia) con ogni numero primo trovo il successivo numero primo.

Se considero allora il numero primo p, il successivo numero primo cadrà per un noto teorema tra p e 2p, in particolare essendo p primo e 2p non primo, avremo p<q<2p.

In realtà a partire da p trovo tutti i numeri primi che cadono nell’intervallo ]p,2p[, ma per la sequela operativa volta a ottenere tutti i numeri primi considero solo il più piccolo numero primo maggiore di p che trovo e da esso riprocedo oltre a trovare il successivo.

-) Per trovare tutti i numeri primi tra o e n*n (cioè n al quadrato), con n numero naturale, basta tracciare secondo la regola della puntinatura tipica della Marix dei Numeri prima le puntinature di tutte le seguenti rette

y=x

y=(1/2)x

y=(1/3)x

y=(1/n)x

per lo meno dunque dall’origine degli assi cartesiani fino alla retta verticale x=n*n

Per trovare allora tutti gli eventuali numeri primi posti tra n*n e (n+1)*(n+1)

Mi basta tracciare in più solo la puntinatura relativa alla nuova retta

y=(1/(n+1))x

ovviamente almeno fino alla retta verticale x=(n+1)*(n+1) prolungando anche le puntinature di tutte le rette precedenti fino a questa retta.

-) Dalla Matrix dei Numeri è facile accorgersi di una nota proprietà, il quadrato di un numero naturale n*n è uguale alla somma dei primi n numeri dispari, e infatti la differenza tra n*n e (n-1)*(n-1) è (2n-1) che corrisponde proprio all’n-simo numero dispari.

-) Si osserva dalla puntinatura la seguente regolarità: n*n+n=(n+1)*(n+1)-(n-1), e tale puntosi osserva essere divisibile per n e (n+1), come ben indicato dalla puntinatura nella Matrix dei Numeri-

-) Risulta possibile vedere tutti i punti della puntinatura della Matrix dei Numeri nel primo quadrante del piano cartesiano Oxy come facenti parte del seguente insieme di parabole tutte congruenti tra loro con assi paralleli e concavità rivolta da tutte verso sinistra:

x=(n-y)*y con n=0,1,2,3, …

Ogni punto della puntinatura appartiene ad una sola parabola. Esse non si intersecano mai tra loro eccetto che nel punto di origine degli assi (0,0) da cui passano tutte.

Ogni parabola interseca l’asse delle ordinate in (0,0) e in (0,n).

Possiamo distinguere tutte queste parabole in due classi quelle a n pari e quelle a n dispari.

Esse sono alternate tra loro.

Per le parabole a n pari che possiamo scrivere con m intero positivo (n=2m) come

x=(2m-y)*y

il loro vertice di coordinate (m*m , m) giace sulla curva di equazione y=sqrt(x), e rispetto a questa curva nel I quadrante il ramo di parabola inferiore sarà sempre al di sotto di essa, e viceversa per il superiore.

Pertanto è possibile associare a ciascuna parabola del tipo

x=(2m-y)*y

la retta del fascio proprio di rette della puntinatura passante per il suo vertice (m*m , m) e che ha pertanto equazione y=(1/m)x

Due parabole a n pari successive avranno equazioni

x=(2m-y)*y e x=(2(m+1)-y)*y

e i loro vertici sono dunque distanziati nella coordinata x di

(m+1)*(m+1)-m*m=2m+1

Queste parabole a n pari sono poi interessanti anche per speculazioni in seno alla Congettura di Goldbach poiché di equazione

x=(2m-y)*y

dove il secondo membro è il prodotto di due fattori (2m-y) e y, che come addendi danno invece sempre:

2m=(2m-y)+y

E 2m è poi anche l’ordinata del punto superiore di intersezione della parabola con l’asse delle ordinate.

Nel vertice della parabola per y=m si avrà x=(2m-m)*m=m^2

(ipotizzando qui m>5)

per y=m-1 (o y=m+1) si avrà x=(2m-(m-1))*(m-1)=(m+1)*(m-1)=m^2-1^2=m^2-1

per y=m-2 (o y=m+2) si avrà x=(2m-(m-2))*(m-2)=(m+2)*(m-2)=m^2-2^2=m^2-4

per y=m-3 (o y=m+3) si avrà x=(2m-(m-3))*(m-3)=(m+3)*(m-3)=m^2-3^2=m^2-9

per y=m-5 (o y=m+5) si avrà x=(2m-(m-5))*(m-5)=(m+3)*(m-3)=m^2-5^2=m^2-25

per y=m-m=0 (o y=m+m=2m) si avrà x=(2m-0)*(0)=(2m)*(0)=m^2-m^2=0

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INDICAZIONE DI REFUSI NEL PDF

A pagina 33 del PDF troviamo “120!” e “6!” che vanno corretti rispettivamente con “120” e “6”.

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(Rispondevo il 15 maggio 2019 a questa domanda postami l’ 11 dicembre 2018, da Antonio Mattei nel forum http://www.matematicamente.it, link: https://www.matematicamente.it/forum/viewtopic.php?f=26&t=195166&fbclid=IwAR21EZK47BD6Ej8opPhNVEY1aStO8V0dvOUrzIGTLAcISi4na-HPUHeeEDo&mobile=on)

LA MATRIX DEI NUMERI PRIMI

Lo schema a cui sei approdato è riconducibile facilmente allo schema al centro di alcuni miei lavori del 2016, che pubblicai allora anche in questo mio sito internet dedicato, link:

http://lamatrixdeinumeriprimi.altervista.org/la-scala-degli-dei-che-risolve-l-immenso-arcaico-enigma-dei-numeri-primi/

Vi troverai tanti dati.

Il racconto della mia personale scoperta, che come successo per te, è stata assai entusiasmante, la dimostrazione della sua validità per ottenere tutti i numeri primi, i vari sviluppi di esplorazione di quanto lo schema ci può dire sui numeri naturali e sui numeri primi, ecc.

A tutto questo vi ho dedicato più in approfondimento il seguente PDF scaricabile al link: http://lamatrixdeinumeriprimi.altervista.org/wp-content/uploads/2016/11/LA-SCALA-DI-DIO-dei-NUMERI-PRIMI-di-Oreste-Caroppo.pdf

Inoltre, completati questi personali approfondimenti, parzialmente esposti nel mio PDF, avviai la successiva ricerca, che trovi nel testo della mia pagina web dedicata, intorno all’argomento in merito a chi, dove e quando era eventualmente già giunto a questo meraviglioso schema e quali dei suoi segreti aveva penetrato.

È dunque uno schema dove non solo io, ma anche altri e dunque ora anche tu, siamo giunti indipendentemente.

e non è la prima volta che ciò succede nel campo delle scienze.

Le scoperte della matematica sono infatti scoperte di verità della Natura, il fatto che più persone possano giungervi indipendentemente in diversi luoghi dello spazio e pure in diversi tempi è proprio una dimostrazione della loro consistenza oggettiva.

Riteniamoci pertanto dei gratificati iniziati pitagorici premiati per le loro ricerche dalla Natura con la soddisfazione data da queste scoperte.

Da quando ho pubblicato i miei lavori mi hanno scritto e telefonato in parecchi entusiasti, e so anche che alcuni insegnanti stanno iniziando a presentare agli studenti questo schema anche in Italia, anche per la possibilità che dà tramite l’uso del piano cartesiano di rendere geometricamente visibili argomenti legati alla teoria dei numeri, così come la fattorizzazione in numeri primi dei numeri naturali, ecc., ecc., come potrai leggere.

Trovi il tutto anche sul sito Academia.edu al link:

https://www.academia.edu/37089838/_L_Enigma_dei_Numeri_Primi_svelato_dalla_Matrix_dei_Numeri_di_Oreste_Caroppo

Dedica un po’ di tempo per osservare come il tuo schema sia immediatamente riconducibile al mio, il quale essendo ancor più semplice nella sua presentazione ancor più facilmente consente di farti capire il perché esso funzioni geometricamente per individuare tutti i numeri primi proprio tenendo conto della loro stessa definiz

P.s. Tra le tante possibilità che lo schema scoperto offre, presento anche, nelle parti finali del lavoro in pdf, alcuni triangoli, (che ho battezzato “Triangoli di Caroppo”): a ciascun numero è possibile associare il suo triangolo facilmente ottenibile, (come facilmente costruibile è l’intero schema), esso permette una piena caratterizzazione del numero in termini dei suoi numeri primi fattori e anche delle coppie di numeri primi la cui somma dà il numero cui il triangolo è associato, (argomento quest’ultimo che ci riporta alla famosa Congettura di Goldbach).

Lo schema, una volta compreso, consente a tutti numerosi ulteriori giochi schematici sempre per approfondire la tematica delle proprietà dei numeri primi e più in generale dei numeri naturali.

(Ti lascio anche il link al mio sito internet dedicato invece alle speculazioni e nuove personali scoperte più prettamente inerenti il campo della Fisica: http://fiatlux.altervista.org/index.html).

Grandi Saluti

Oreste Caroppo

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Translate and read http://lamatrixdeinumeriprimi.altervista.org/

La Matrix dei Numeri Primi

eccezionalmente svelato il loro fin ad oggi impenetrabile mistero!

http://lamatrixdeinumeriprimi.altervista.org/wp-content/uploads/2016/11/LA-SCALA-DI-DIO-dei-NUMERI-PRIMI-di-Oreste-Caroppo.pdf

If you understand the method you can find every prime numbers graphically

And you can find from what great order the apparently casuality of prime numbers derives

“And you can see”

Infinite and zero has the same image in my matrix of number

That’s very interesting about infinity and zero as I see Franck Delplace has implied that with his work on the Zeta function. It seems that everything is a cycle, including numbers!

zero is similar in my matrix to the factorial of infinity

The factorial of infinity can not be arrived in extremes to the left and to the right but the form of it is exactly in the form of zero in the “Matrix of numbers”, also appelled by me “the Scale of God”!

But that spiral circle can not give you the possibility to obtain the prime numbers!

With the Matrix of number you can obtain every prime number

you have every prime number there

only with a squared sheet!

Or in the same way only with ruler and compass!

And with the Matrix you have a “radiography” of every number, see the “Caroppo’s triangles” in appendices for every numbers! I hope you can translade and read the pdf.

but to become

see this image:

at pag 3 http://lamatrixdeinumeriprimi.altervista.org/wp-content/uploads/2016/11/LA-SCALA-DI-DIO-dei-NUMERI-PRIMI-di-Oreste-Caroppo.pdf

or with some points more at pag 50

Understand the positions of the red points or small crosses the simple rule of those, then the prime numbers are those x natural number on X assis have not small crosses in their vertical line between the line of equation y=1 and the line of equation y=x.

You can prove to obtain the prime numbers on a squared sheet and the greater the number of squares in the sheet the greater the number of prime numbers you can get.

According to me the secrete of prime numbers is here and not in the complex plane of Zeta function.

I obtain the demonstration of important theorem here by this scheme, see the pdf.

The zeros of the Zeta function does not give you the prime numbers, but they are infinite zeros and only when you have those zeros you can obtain the prime numbers! Strange solution!??

Here you have the solution on the cartesian plane, you have the prime numbers and only those.

Then the Matrix is more important for prime numbers that zeta function; in zeta function you don’t see the perfect regularity of the pattern that give us the prime numbers simply!

And the Matrix is not only a crivel.

The crivels are naturally in it, (“crivels” = sieves), but the matrix give a lot of the properties and features of every naturals numbers, and about its factors,

and not only, matrix gives us for examples for every natural number even its pairs of prime satisfying the Goldback conjecture.

The Matrix of numbers gives you a sort of crystalline atomic and molecular structure together that connotes all natural numbers! It is an extraordinary teaching tool also. And a “computer” on natural numbers visible in its diagrams with a single glance!

See for every line parallel to x axis how much points becoming from y axis.

In this way you will have your Matrix

and you can obtain your prime numbers

prove and tell me

points every 1 step on line y=1 from y-axis

ponts every 2 steps on line y=2 from y-axis

points every 3 steps on line y=3 from y-axis

and so on

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Al Teorema di Wilson dedico un paragrafo a pag. 32 del PDF da qui apribile, nel mio lavoro dedicato a risolvermi il problema della apparente casualità di posizione dei numeri primi tra i numeri naturali, casualità che non potevo accettare!

http://lamatrixdeinumeriprimi.altervista.org/la-scala-degli-dei-che-risolve-l-immenso-arcaico-enigma-dei-numeri-primi/

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Nell’ambito delle speculazioni personali intorno alla Congettura di Goldbach ho ricavato e dimostro questa condizione che di seguito espongo.

Dato un numero naturale 2n, con n non numero primo, e considerati tutti i numeri primi inferiori ad n, tra di essi vi son tutti i fattori primi di 2n come facilmente si dimostra.

Tenendo conto della proprietà che afferma che tra n e 2n esiste almeno un numero primo q si ricava la seguente condizione necessaria:

affinché per il numero naturale 2n non valga la Congettura di Goldbach è necessario che vi siano almeno due numeri primi distinti tra loro inferiori ad n che non siano fattori primi di n.

Laddove questa condizione necessaria non si realizza, ad esempio per 4 e per 6, (anche se in questi due casi la loro meta è già un numero primo e ciò basta per dire provata la Congettura per loro), si può affermare già con certezza che per essi vale la Congettura di Goldbach.

La dimostrazione è semplice:

2n-q non deve essere primo affinché non valga la congettura di Goldbach, per cui esiste un p primo minore di 2n-q e quindi minore di n che è fattore primo di 2n-q; essendo q primo e non fattore di 2n poiché maggiore di n, p non può essere fattore di 2n.

2n-p=h>n, ma h non deve essere primo perché non valga la congettura di Goldbach, per cui avrà un fattore primo k certamente minore di n, e poiché p non è fattore primo di 2n non può esserlo neppure k.

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NOTA di insiemistica

Per risolvere alcuni paradossi che si incontrano nella teoria insiemistica propongo:

e se esplicitassimo nella definizione generale valida per ogni insieme quella che è una sua proprietà tanto banale da non essere mai stata esplicitata ma la cui non esplicitazione poi porta proprio ai paradossi?

Basta allora aggiungere alla definizione esplicita di insieme questa frase: “L’ insieme è quel … che per definizione non può ovviamente contenere sé stesso tra i suoi elementi”.

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Il problema di tempo di calcolo dei numeri primi con la Matrix dei Numeri sta innanzitutto nella creazione su un piano reale o virtuale dello schema di fondo, quello che definisco “delle regolari puntinature”, uno schema semplicissimo e regolare. Per questo il valore del lavoro è più alto in termini di visione della problematica Numeri Primi che non negli aspetti di maggiori interessi di calcolo. E’ un capire teoricamente i numeri primi più che un ottenerli, fermo restando che lo schema li fornisce tutti, e permette di tutti la fattorizzazione.

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Riguardo allo schema definito nel lavoro in PDF “snello” per la ricerca dei numeri primi tramite lo strumento della Matrix dei Numeri possiamo osservare come una volta individuato nella sequenza un numero primo p questo, insieme a tutti i numeri primi inferiori ad esso già ritrovati, permette di individuare non solo il primo numero primo ad esso successivo, (e per un teorema necessariamente esiste almeno un numero primo successivo a p compreso tra p e 2p), ma più in generale tutti i numeri primi compresi tra p e 2p. In realtà e in teoria, data la ricorsività di tutto questo, tramite i numeri primi precedenti saranno già stati trovati, volendo, detto q il numero primo più grande inferiore a p, tutti i numeri primi inferiori a 2q, (tra i quali rientra ovviamente lo stesso p). Per cui in maniera più ristretta possiamo dire che concentrandosi sull’individuato p si possono individuare tutti i numeri primi compresi tra 2q e 2p.

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Oreste Caroppo

Rimando anche al sito internet con i miei studi innovativi nel campo della Fisica: http://fiatlux.altervista.org

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